Vuelta a España 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2018.

TOP

Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): Il transalpino dimostra di preferire le salite più lunghe e meno pendenti rispetto a quelle più esplosive tipiche della Vuelta. Ecco spiegato il fatto del perché sia solo settimo in classifica generale, nonostante abbia vinto due tappe come Lagos de Covadonga e, appunto, questa del Coll de la Rabasse. Dimostra di saper leggere perfettamente la corsa, e anche questa volta non sbaglia i tempi scegliendo l’azione giusta. Sul Coll de la Gallina avrà l’occasione di andare a caccia di un tris che avrebbe del clamoroso.

Simon Yates (Mitchelton-Scott): Il britannico conclude la tappa da padrone vero. Per ricordare a tutti che la miglior difesa è l’attacco, sferra la sua accelerata a 10 chilometri dall’arrivo, sorprendendo un po’ tutti gli avversari. Coi suoi compagni d’avanscoperta trova subito l’accordo e, a fine giornata, il divario rifilato a Valverde è davvero importante. Se doveva blindare la Maglia Rossa, non c’era modo migliore per farlo. Ora lo attende l’ultima fatica sul Coll de la Gallina, prima di una meritatissima passerella madrilena.

Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo): Probabilmente le gambe non sono più quelle dei tempi migliori, ma l’olandese dimostra ancora una volta la sua determinazione e il suo coraggio. Dopo Quintana, è il primo a rompere gli indugi tra i big e il suo azzardo paga, perché con Pinot e Yates va d’amore e d’accordo e al traguardo guadagna abbastanza da poter tornare sul podio virtuale. Che riesca a tenerlo o meno nell’ultima fatica del Coll de la Gallina lo vedremo, ma intanto Kruijswijk si è preso la briga di farci divertire, ancora una volta.

FLOP

Movistar: Sono loro i grandi sconfitti di giornata. Decidono di tenere la corsa chiusa, sperando di guadagnare degli abbuoni utili per la rincorsa a Yates. Il britannico invece rende loro pan per focaccia, togliendosi di ruota prima Valverde e poi Quintana. Il colombiano aveva provato ad anticipare, salvo rimbalzare, palesando una condizione in netto calo. Per quanto riguarda il murciano, invece, sembra che, ancora una volta, le quote di altitudine sopra i 2000 metri gli siano indigeste.

Ion Izagirre (Bahrain-Merida): Il basco cede addirittura 2’20” e perde due posizioni in classifica generale. Il suo elastico, tra prestazioni buone e altre meno buone, continua, e a questo punto sembra difficile per lui poter ambire a qualcosa in più del nono posto finale. Era alla sua prima esperienza come capitano per la classifica generale ma, onestamente, qualcosa di meglio ce lo si poteva aspettare.

Miguel Ángel López (Astana): Il colombiano sbaglia nuovamente i tempi e ora dovrà inventarsi qualcosa se vuole salire sul podio di Madrid. Inspiegabilmente non segue l’attacco di Kruijswijk e poi non è in grado di rispondere a Yates, con il risultato che al traguardo paga più di un minuto. Nel finale prova una reazione d’orgoglio, ma ormai la tappa e i secondi erano andati. Sul Coll de la Gallina dovrà necessariamente attaccare e sperare che Mas e Kruijswijk non abbiano la forza di seguirlo.

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